sabato 4 ottobre 2014

Santa Maria degli Angeli e dei Martiri: o di come nel tempio di Dio non sia entrato solo il fumo (di satana)


Oggi è il 4 ottobre, giorno in cui la Chiesa universale festeggia la nascita al cielo di San Francesco, ed io credo sia un'ottima e provvidenziale occasione per scrivere un primo post "aneddotico". Infatti, come tutti sanno, quando il crocifisso di San Damiano parlò a questo grande santo in preghiera, lo esortò ad andare a riparare la sua chiesa che era tutta in rovina. Francesco, prendendo alla lettera l'invito che Gesù gli aveva fatto, iniziò a restaurare piccole chiese rurali che andavano in rovina, tra cui la chiesina di S. Maria degli Angeli, meglio conosciuta come la Porziuncola. Il Santo cominciò così l'opera di riparazione affidatagli da Gesù dagli edifici fisici, passando poi con il tempo a riparare l'edificio spirituale. Allo stesso modo, quest'oggi vorrei partire da considerazioni sugli edifici fisici, cartina tornasole dello stato di salute dell'edificio spirituale, e Provvidenza vuole che anch'io cominci da una chiesa intitolata a Santa Maria degli Angeli.
Quando si arriva a Roma in treno, uscendo frontalmente dalla stazione Termini dal lato di piazza dei Cinquecento, dopo aver attraversato una selva di taxi, venditori ambulanti e autobus, l’occhio può finalmente slanciarsi a lambire i getti d'acqua della grande fontana di piazza della Repubblica, oggi per lo più bagno refrigerante per turisti nei giorni di canicola. In effetti, come in altro post abbiamo notato, i tempi cambiano ma gli uomini restano sempre gli stessi, e a quanto sembra anche i luoghi. Infatti, a pochi metri dalla fontana, sorgevano un tempo le famigerate terme di Diocleziano dove l'imperatore soleva prendere il bagno.
Ci consenta il lettore una breve digressione storica. Infatti, è bene ricordare come i cristiani nei primi tre secoli subirono numerose persecuzioni cruente, l'ultima delle quali proprio ad opera di Diocleziano, il quale pensò bene di reclutare proprio tra i nostri fratelli cristiani manodopera  a costo zero per le sue opere, prima delle quali proprio le terme in questione, nelle quali furono impiegati e morirono migliaia di uomini, donne e anche bambini. Se vogliamo fare un paragone con i nostri tempi, neanche troppo azzardato, potremmo dire di trovarci dinanzi ad un'antica Auschwitz o Dachau, in cui i più entravano per non più uscire. Si capisce dunque come mai, terminate le persecuzioni, si pensò bene di costruire una chiesa in quel luogo in cui il sangue di tanti martiri fu versato, chiesa che dopo tanti secoli è ancora lì, con l'ingresso su quella che un tempo si chiamava piazza esedra, proprio davanti alla fontana di cui sopra. Si tratta della basilica di Santa Maria degli angelie dei Martiri.
Qualche tempo fa, trovandomi a Roma, bighellonavo come un turista per le vie piuttosto caotiche e confusionarie della città eterna, passando da una chiesa all'altra, come ad isole felici di pace e tranquillità. Entrai dunque, in questa antica e veneranda basilica, quand'ecco che, passata la soglia, trovai ad accogliermi una scultura singolare, con alla base, questa iscrizione:

L’ANGELO DELLA LUCE
di Ernesto Lamagna
un progetto di Lorenzo Zichichi e Norberto G. Kuri
realizzato da "il Cigno Galileo Galilei"
Card. Titolare W. H. Keeler
Rettore Parroco Mons. Renzo Giuliano

Queste le foto:




Ora, volendo soprassedere sul valore artistico dell'opera in sé (non essendo il sottoscritto assolutamente versato nelle stime) tuttavia non posso esimermi dall'esprimere alcune considerazioni e sollevare qualche interrogativo.
Da profano, ma amante del bello e dell'armonia, la prima cosa che mi domando è l'opportunità di introdurre in una cornice rinascimentale-barocca come la chiesa in questione, una scultura di fattura post-moderna e dalle fattezze quanto meno distorte, per non dire grottesche, con un bel cristallo triangolare all’altezza dei genitali (si nota bene nella seconda foto) e posta su una piramide nera. Mi si potrà obiettare, tra le altre cose, che essendo un angelo il cristallo non può indicare i genitali, in quanto non dovrebbe averne, ma queste dispute le lascio ai teologi e agli esperti d'arte concettuale: da semplice peccatore ignorante io mi limito a descrivere quel che vedo.
Ma accantoniamo anche il fattore estetico, e andiamo al significato letterale dell'opera e del suo titolo, in quanto da profano del mondo artistico solo a questo livello posso fermarmi.
Non bisogna avere una laurea in teologia, né essere dei latinisti, per sapere che da sempre nella Chiesa, un po’ ironicamente un po’ perché lui stesso autoproclamatosi tale, l’angelo della luce è Lucifero: lo stesso nome infatti significa letteralmente “portatore di luce”. 
Ora, mettendo insieme i vari pezzi, potete immaginare la mia sorpresa entrando in una chiesa alla ricerca di pace, serenità e conforto spirituale, nel trovarmi dinanzi una statua de “l’angelo della luce (Lucifero)”, dalle fattezze grottesche, di colore scuro con un cristallo proprio “lì”…il tutto posto al vertice di una bella piramide nera.
Si capisce allora il titolo di questo post, liberamente ispirato alla famosa omelia del futuro beato Paolo VI, che parlava del fumo di satana che da qualche parte è entrato nel tempio…beh, nel nostro caso almeno sappiamo che è entrato probabilmente dal portone principale e che non è entrato solo il fumo, ma satanasso tutto intero.
Domine miserere nobis!

5 commenti:

  1. Finalmente qualcuno se n'è accorto....

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  2. Rimasi allora attonito, poi prevalse un istintivo senso di repulsione, infine attingendo a qualche rudimento relativo agli illuminati mi resi conto, con accresciuto orrore, cosa significasse il monumento prossimo all'ingresso di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri.
    E' la stessa sensazione che mi pervade quando vedo la scultura in bronzo sita nella vaticana sala Nervi. No, l'ho detta grossa! Sono io che soffro di distorsioni sensitive o altro.............
    Comunque ......... Buon Natale a Tutti.

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  3. Stimato Hilarius, la scultura bronzea dell'articolo mi richiama la principale chiesa satanica degli USA, quella di Cathedral_St_John_Divine in _Manhattan, con le sue sculture, raggiungibile facilmente via web. Sono sconvolgenti per la carica simbolica che contengono.....oltre a tutto il resto!

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  4. probabilmente, quello che osserva viene metabolizzato da un cervello tendente alla perversione !!!!

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