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domenica 21 dicembre 2014

Cum ex apostolatus officio


Dopo un certo silenzio, proponiamo la lettura di una Bolla Pontificia di Papa Paolo IV, la Cum ex apostolatus officio. Bolla che gode, fuor di ogni plausibile dubbio, dell'infallibilità papale e che lo stesso Papa stabilisce valida in perpetuo
Il fatto che sia verità infallibile risulta evidente dagli stessi requisiti richiesti dal Concilio Vaticano I con Bolla Dogmatica Pastor Æternus, che stabilisce appunto il dogma dell'infallibilità pontificia, mostrandone al contempo anche i precisi limiti.
Tali requisiti sono:
1) Il soggetto dell'infallibilità: è la persona del Romano Pontefice. Il che vuol dire che il Papa deve fare esplicitamente e personalmente propri anche i documenti di un Concilio Ecumenico perché possano questi essere "infallibili".
2) La materia dell'infallibilità: che è la dottrina sulla Fede e sulla morale valevole per la Chiesa universale.
3) Il modo di insegnamento da parte del Papa: che è quello di dare valore di definizione alla dottrina proposta.
Ora questi tre requisiti si realizzano perfettamente nel documento pontificio che proponiamo alla lettura di tutti i cristiani di buona volontà. 
Ci siamo permessi di evidenziare alcuni passi che, a nostro avviso, risultano particolarmente significativi.
Posto quindi che quando espresso in tale Bolla è verità cattolica, ciascuno tragga le sue conclusioni.


Cum ex apostolatus officio
Paolo, Vescovo, Servo dei servi di Dio, Ad perpetuam rei memoriam.

martedì 25 novembre 2014

Un Papa eretico? Ulteriori approfondimenti.


Continuiamo l'opera di approfondimento teologico su un tema discusso serenamente nei secoli da molti teologi cattolici di grande fama e di indubbia dottrina, quello della possibilità di un Papa eretico. 
Come abbiamo visto [qui] [qui], secondo Bellarmino, Suarez e Palmieri, non è una eventualità del tutto assurda. Interessante notare che questi teologi, essendo tutti appartenenti alla Compagnia di Gesù, erano tutti legati in modo particolare al Papa con un voto specifico. Tuttavia non hanno ritenuto affatto sconveniente, né tanto meno offensivo, speculare su tale possibilità. 
In più, per quanto riguarda specificatamente il Bellarmino, la Chiesa oltre ad averne canonizzato la vita e le virtù, ne ha canonizzato anche la dottrina, proclamandolo Dottore della Chiesa.

sabato 1 novembre 2014

Approfondimenti sulla questione di un papa eretico.


Dopo aver postato la riflessione di questa mattina, in cui esponevamo anzitutto l'attualità di una questione dibattuta con rispetto da santi e dottori esponendo l'opinione più sicura, ossia quella di san Roberto Bellarmino, Dottore della Chiesa, abbiamo ricevuto dai nostri lettori alcuni approfondimenti che siamo lieti di proporre. Sono due ulteriori pareri autorevoli, entrambi ancora di gesuiti. In tempi di tempesta è bene guardare ai santi e ai dottori dalla dottrina provata dai secoli (e non di una stagione), come a fari sicurissimi per orientarsi. 

Domanda scomoda ma necessaria a cui risponde san Roberto Bellarmino, Dottore della Chiesa.



Viviamo tempi di grande confusione in cui le autorità che dovrebbero chiarire e mettere ordine spesso agiscono in modo enigmatico.

Per essere più chiari, la verità è che ogni buon cattolico ha cominciato a porsi interrogativi su interrogativi a partire dalla sera del 13 marzo 2013, quando il Sommo Pontefice si affacciò dalla loggia vaticana senza insegne pontificali se non la talare bianca, salutando con il tutt’altro che solenne “buonasera”, parlando di se come del Vescovo di Roma e chiedendo la benedizione alla folla astante. Dopo quella sera gli interrogativi si sono fatti sempre più numerosi ed insistenti, giorno dopo giorno.

lunedì 13 ottobre 2014

Il buon Pastore protegge il suo gregge...e parla chiaro



Scrive un grande Pastore del recente passato:

Ancorché non più dichiarati formalmente, come un tempo, mediante la pubblica affissione di tesi ereticali da una parte e bolle di scomunica dall’altra, gli scismi più insidiosi e deleteri rimangono quelli negati a parole ma esistenti nei fatti. La conclamata volontà di certi novatori di “andare avanti restando nella Chiesa” potrebbe anche significare il deliberato proposito di giuocare allo svuotamento del cristianesimo dal di dentro, di “portare l’infedeltà nel cuore stesso della Chiesa”.

venerdì 10 ottobre 2014

Sull'eresia e sugli eretici



"Eresia" è una parola oggi passata di moda e politicamente scorretta, a motivo di un aggiornamento del linguaggio a cui qui abbiamo accennato e che genera solo confusione tra le anime. Attraverso un "revisionismo storico" di stampo illuministico (che ama attribuire alla Chiesa tutti i mali della storia) è stata caricata di significati negativi che noi vogliamo rigettare. A volte, c'è da dirlo, uomini malvagi ne hanno fatto un pretesto per dare sfogo alle loro frustrazioni, ma di essi s'é occupato e si occuperà il Signore. La Chiesa, come Madre e Maestra, tra i suoi compiti ha quello di insegnare la verità e di correggere gli errori: ricordiamo che correggere gli erranti è una delle opere di misericordia spirituale.  Personalmente trovo che sia più che mai attuale. 
Purtroppo sappiamo bene che se un Pastore dovesse oggi utilizzarla pubblicamente nella migliore delle ipotesi verrebbe crocifisso mediaticamente, accusato di intolleranza, di pre-conciliarismo e, nella peggiore delle ipotesi, spedito in qualche campo di rieducazione ecclesiale”…